Habitat Flora

Le specie vegetali prioritarie e di importanza comunitaria

Seppur ricco di specie vegetali rare ed endemiche o di interesse fitogeografico, il SIC non presenta specie indicate negli allegati della Direttiva Habitat. Questa condizione dimostra ancora una volta che la naturalità e lo stato di conservazione dei luoghi è particolarmente elevato, non gravando sulle specie presenti particolari minacce, anche quando le piante sono presenti con una distribuzione limitata, come nel caso del Limonium bosanum Arrigoni et Diana. Le prime due specie sono state ritrovate durante alcune escursioni effettuate nell’area e sono qui riportate per la prima volta.

Il Dianthus adelasie è un garofano selvatico, alto circa 80 cm, abbarbicato nelle pareti rocciose delle forre che dalla parte più elevata delle cuéstas di Villanova Monteleone corrono verso il mare. Una pianta erbacea perenne, dove il rosa chiaro del fiore si oppone al verde - grigio del fusto glabro. Trova spazio nelle tasche di terra, tra le fessure delle rocce, esplodendo con una fioritura colorata che contrasta con la severità di questi luoghi.

Mentre lo Statice di Bosa (Limonium bosanum Arrigoni et Diana) è un endemismo esclusivo dell’area costiera del SIC. Una piccola suffrutice con le foglie a forma di spatola lunghe sino a 3 cm e fiori rosei sino al violaceo, con una fiortura che si protrae per tutta l’estate, sino all’inizio dell’autunno.

Tra le specie endemiche della Sardegna, forse poco nota poiché non appariscente, è presente l’Oenanthe lisae Moris, una specie che se ingerita a piccole dosi produce effetti simili all’eccesso di alcool. A vederla, sembra una piccola pianta di sedano, con una infiorescenza bianco-rossastra, dai fusti e foglie crassulenti e ridotte. I suoi effetti tossici in realtà sono rilevanti ed è da ritenere una pianta pericolosa.

Ma non è solo la presenza geografica (areale) che determina l’importanza di una specie, ma anche la presenza di fattori di pericolo e i rischi che possono portarla all’estinzione. Questo non significa che specie con un areale più ampio non siano meno importanti. È il caso di una pianta presente in Sardegna e Corsica che è l’unica rappresentante del suo genere Morisia L., M. monanthos (Viv.) Asch.

Questa specie predilige i terreni calcarei, o con apporti di Calcio anche attraverso il ruscellamento di acqua calcarea, in aree umide moderatamente idromorfe, ma anche i pascoli con tappeti erbosi stabili. Presenta un fusto sotterraneo ingrossato ed un fiore di colore giallo intenso raccolti a formare una rosetta basale di circa 10 cm.

Un’altra piccola specie endemica della Sardegna e della Corsica è l’Aglio parcifloro (Allium parciflorum Viv. ), estremamente diffusa dal mare alla montagna, spesso nascosta tra le rocce, dove si raccoglie uno strato di suolo, in aree con una disponibilità d’acqua, spesso anche solo stagionale. Un piccolo aglio, dal colore violetto, spesso confuso con campanule e mughetti ma ancor più spesso sfugge all’occhio dell’osservatore.

Una specie di interesse officinale è la Brionia di Sardegna (Bryonia marmorata Petit) specie provvista di un fusto sotterraneo perenne e di una parte erbacea annua, con un fiore simile a quello dei cetrioli o di alcune zucche selvatiche. La foglia di un verde intenso presenta delle venatura biancastre che ricordano il marmo. È una specie rampicante, provvista di cirri a sostegno di un fusto dal portamento volubile. Vive nella macchia ed è facilmente visibile anche ai bordi delle strade.

Tra le specie più diffuse ricordiamo la Ginestra di Corsica (Genista corsica (Loisel.) DC.), dal fiore giallo intenso ambrato, spesso con venature violette. Pianta spinosa con rami specializzati e foglie brevi alla base di questi. Cresce nelle garighe e nelle aree aperte, da cui diffonde il suo inconfondibile profumo.

Un caso veramente particolare è il Verbasco di Sardegna (Verbascum conocarpum Moris) che qui in queste aree trova il suo Locus classicus. Il campione usato per descrivere questa specie è stato raccolto all’interno del SIC. Il Verbasco di Sardegna presenta un fiore giallo, ma è una specie che seppur perenne presenta un fusto erbaceo che si rinnova annualmente. Ha un aspetto polvirulento, così il colore verde delle foglie viene nascosto dalla peluria presente e dalla grande quantità di cera emessa in superficie. Predilige le aree umide e fresche, ed ha un comportamento pioniere, perciò spesso si può ritrovare questa pianta nelle aree di accumulo di suolo, nei campi arati ed abbandonati e addirittura nelle discariche.

All’ombra delle piccole grotte umide e nelle aree non illuminate direttamente dal sole, nelle ore più calde, tra i muschi e le felci, compare un tappetino di piccole foglie verdi, a ricoprire le rocce umide, come un tessuto, delicato e fragile, dove i fiori bianchi spiccano come perle ad impreziosire questo manto. Questa specie endemica è Arenaria balearica L., presente in Sardegna, Corsica, Isole Baleari e Arcipelago Toscano.

Con la stessa distribuzione troviamo anche il Gigaro di Sardegna (Arum pictum L.), specie che vive negli spazi ricchi di sostanza organica e con una buona disponibilità d’acqua. Ha le foglie di una calla ed un fiore affascinante di colore viola che sembra aprire il terreno. Le sue bacche di colore rosso alla maturità sono note per essere belle ma particolarmente velenose.

Così anche un’altra specie endemica è presente in Sardegna, Corsica e Baleari, ed è Bellium bellidiodes L., detta anche pratolina spatolata, una Composita, piccola, dai fiori del raggio bianchi e quelli del disco di colore giallo. Comune nelle aree umide, dove talora forma dei pulvini compatti e densi, spesso lungo i rigagnoli si presenta con individui isolati, dove alle poche foglie basali seguono subito i fiori sostenuti da un lungo ed esile peduncolo.

Anche l’elicriso di Sardegna Helichrysum microphyllum Camb. ssp. tyrrhenicum Bacchetta, Brullo e Giusso è una specie endemica diffusa tra la Sardegna, Corsica e Baleari, con una infiorescenza gialla intensa fortemente profumata. È presente dal livello del mare alle alte montagne, dove occupa gli spazi più aridi, tra sabbie e sassi, in terreni poco profondi. Il profumo di questa pianta è intenso e persistente, così da essere riconoscibile immediatamente. I suoi fiori presentano un giallo intenso, così da attirare molti insetti. Mentre le zanzare sono attratte da alcuni olii essenziali presenti nelle foglie.

Nel scorrere l’elenco delle specie endemiche indicate per il SIC, si può notare come un numeroso gruppo ha una distribuzione comune: Sardegna, Corsica e Arcipelago Toscano. 

Una simile distribuzione è tipica per esempio della Boraggine nana di Sardegna (Borago pygmaea (DC.) Chater et Greuter), esile e graziosa pianta annua presente nei letti ciottolosi dei ruscelli o presso le sorgenti nei luoghi poco assolati, dove per tutta la primavera è possibile ritrovare questa specie da caratteristici fiorellini blue-viola.

Anche il piccolo Zafferano di Sardegna (Crocus minimus DC.), bulbosa endemica, non frequente ma rara, la si ritrova nei prati e nelle garighe. La sua fioritura inizia nel mese di dicembre e prosegue sino a marzo, talvolta anche aprile. Il suo fiore è costituito da petali violacei intensi, con al centro gli stami di colore giallastro e il pistillo rossastro.

Un’altra bulbosa endemica di Sardegna, Corsica ed Arcipelago Toscano è il giglio di Sardegna (Pancratium illyricum L.) presente sia lungo le coste, in particolare quelle pietrose, sia nelle aree interne sempre in aree pietrose, umide e fresche. Può essere facilmente confuso con P. maritimum, tipico giglio delle spiagge.

Una particolare attenzione deve essere fatta per una specie utilizzata come pianta officinale per le sue capacità emetiche, cicatrizzanti e nelle malattie della pelle, provoca se ingerita, sottoforma di infuso, modesti stati di allucinazione e rilassamento. Per questo la Scrofularia di Sardegna (Scrophularia trifoliata L.) molto spesso viene citata per le sue proprietà e soprattutto per le sue azioni contro una malattia immunogenetica che coinvolge in particolare la tiroide: il morbo di Flaiani – Baselow. Questa specie vive molto spesso in prossimità dei nuraghi, o comunque alla base delle rupi in aree umide e ombrose. Seppur di grandi dimensioni, non ha una fioritura così appariscente e non sempre viene notata dall’osservatore.

Un’altra specie utilizzata per le sue capacità antisettiche è la Betonica di Sardegna (Stachys glutinosa L.). Usata per debellare i pidocchi delle galline e durante la rituale uccisione del maiale nella pratica della abbruschiadura, distruzione delle setole e aromatizzazione resa con l’abbruciamento utilizzando proprio giovani rami di Betonica di Sardegna. Questa specie presenta un fiore bianco, dall’apparenza fragile, visitato da molti impollinatori; ma piuttosto che le spine è il forte odore emesso con il semplice contatto con le foglie che fa desistere qualsiasi predatore dall’utilizzo di questa pianta.